Origini e Storia del Vino Custoza
Il Vino Bianco di Custoza Doc ha la sua culla d’origine nel territorio di Verona, dove la sua produzione si accosta a quella di rinomate etichette, dai classici Valpolicella e Amarone al Recioto e Bardolino Doc e DOCG.
L’eccezionale vino bianco prende il nome di Custoza dalla frazione di Sommacampagna: in gergo locale significa “antica stazione di guardia e custodia”, una sorta di borgo di vedetta dal quale si controllavano i passaggi attorno alla antica "via Postumia", importante asse Consolare Romano di collegamento Ovest-Est che attraversa tutta la Pianura padana trasversalmente.
Il terreno su cui vengono coltivati i vitigni è di carattere prevalentemente morenico, con tipici depositi sassosi ben levigati, determinati preistoricamente dallo scorrere dei ghiacciai e delle fiumare di scioglimento di cui un tempo l’area era ricca. Da questi terroir dal clima mite e mediamente piovoso il vino acquisisce le sue caratteristiche essenziali, dalla leggera aromaticità all’eccellente bevibilità e freschezza, mentre le particolari selezioni effettuate nei vigneti mostrano buone capacità di affinamento nel tempo.
Vitigni e Uvaggi di Produzione
Il Custoza non fa affidamento ad un vitigno prevalente ma ad un uvaggio tradizionale che valorizza, accanto alle varietà autoctone della “Garganega”, del “Trebbianello” e della “Bianca Fernanda”, anche altre uve coltivate nella zona.
In tal modo viene a crearsi quella sua tipica ed elevata complessità aromatica che lo rende così apprezzato tra i bianchi italiani e lo distingue dai vini varietali. Per quanto riguarda la produzione, nello specifico il Trebbianello è impiegato con una percentuale che va dal 20 al 45%, le uve del vitigno Garganega sono utilizzate in una percentuale leggermente minore, compresa tra il 20 e il 40%, il Tocai Friulano si utilizza invece per un minimo del 5% ed un massimo del 30%.
Sono idonei alla produzione solo i vigneti collinari e pede-collinari esposti a sud e sud-ovest ed i territori morenici di natura prevalentemente calcarea, ghiaioso-sabbiosa, con esclusione dei terreni umidi, inoltre la resa massima delle uve non deve essere superiore a 150 quintali per ettaro di vigneto a coltura specializzata. Le uve ammesse alla vinificazione devono assicurare una gradazione minima complessiva di 9,5.
Caratteristiche Organolettiche e Abbinamenti
All’analisi organolettica il Custoza si presenta di un caratteristico colore giallo paglierino, a volte con riflessi verdi o dorati determinati dal periodo di affinamento: più è dilatato e maggiormente si avvicina alla gamma cromatica del verde oro, mentre i vini più giovani esprimono bene il verde smeraldo.
Apprezzato tra i vini veneti per il suo intenso bouquet aromatico, il Custoza denota al naso un forte profumo delicatamente fruttato composto da frutta bianca e gialla croccante, floreale, con accenni sottilissimi di erbe di prato. Al palato il gusto è sapido e delicatamente morbido, di giusto corpo e piacevolmente ammandorlato nel finale.
Il Custoza è considerato uno dei vini bianchi veneti da aperitivo per il suo basso grado alcolico e l’intensa profumazione.
Definito anche “tutto pasto”, si apprezza anche in abbinamento ad antipasti magri,
primi piatti di vario tipo, specialmente con i tortellini, pesci in insalata fredda oppure cotti al vapore, bolliti, grigliate miste, arrosti di carne. Per l’abbinamento con i dolci e i dessert anche strutturati si consiglia l’abbinamento con la versione "Spumante naturale".
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